Tempo del tiro 2 … credo che con questo capitolo potrò chiarire a molti arcieri la comparsa di alcune situazioni «inspiegabili» che possono accadere ad un tiratore sulla linea di tiro. Devo premettere che ho dovuto ridurre all’osso le argomentazioni che avrebbero dovuto coinvolgere molti ambiti delle Neuroscienze e della Psicologia della percezione, della Scienza dell’allenamento e molto ancora. Nella mia esperienza di Arciere agonista e poi di Istruttore ho sempre notato la costante presenza di un breve lasso di tempo in cui gli arcieri cadono in una confusione enorme, mi riferisco a quei 3-6 secondi che vanno dall’ancoraggio avvenuto all’arrivo della freccia sul punto di impatto sul bersaglio. Vi ho parlato, nei capitoli precedenti, di sequenza di tiro e tempi di attuazione e di come le parole che compongono la sequenza di tiro debbano essere sviluppate per dare seguito ad azioni ben precise e conosciute dalla nostra mente. Ora è venuto il momento di parlare della «costruzione personale» di quei 3-6 secondi prima citati. Quello che dovrete fare è comprendere questo concetto e scegliere come comportarvi, ogni decisione è valida a patto che sia sempre quella ed allenata con costanza. Quale è la meraviglia del movimento sportivo : la necessità di coordinazione motoria. La costruzione di complesse strategie. la capacità di rilevare e gestire le informazioni provenienti dal cervello e dal mondo che ci circonda. la scelta delle informazioni utili per riprodurre il movimento voluto o il fine ultimo del nostro sport agonistico cioè, portare la freccia nel centro. La caparbia voglia di migliorare. Percezione, decisione ed azione. Percezione: … è allenabile. il tatto, la finezza dei movimenti necessari, la percezione visiva di un Target, la percezione visiva dell’ambiente che ci circonda… Decisione. …è allenabile. è fondamentale non assorbire il numero maggiore di input interni od esterni ma solo quelli necessari e fondamentali dato che, più dati arrivano e maggiori sono i tempi di elaborazione, non dimentichiamoci gli stimoli che ci disturbano come, il rumore, la luce, il freddo, il caldo …… azione. aver fatto la scelta migliore per ottenere il risultato voluto. La pianificazione dell’atto motorio: in uno spazio temporale di 0,6/0,9 secondi di attesa per atleti allenati, tra lo stimolo mentale e l’attivazione musscolare se, si superano 1,5 secondi di attesa, il tempo di riprogrammazione impiega 2 secondi per riprogrammarsi, un tempo lungo e non sempre gestibile. Quindi è importante conoscere il movimento di partenza e quelli successivi con i relativi tempi di attuazione. Qualche volta sarete scesi con il braccio dell’arco, appena dopo il rilascio se si è perchè il comando «scendi» è arrivato prima del comando «rilascia». La gerarchia della pianificazione: la pianificazione delle azioni segue le: info spaziali. il tipo di mezzo usato per il movimento es, le braccia i suoi muscoli e recettori. la forza, l’ampiezza del movimento ed il tempo necessario a compiere il movimento.  
«tecnica…»
Premessa : quante volte non avete aspettato di compiere tutte le azioni necessarie ad un buon tiro e quindi non avete seguito ne la sequenza ne i tempi di attuazione? quante volte una volta sentito la mano dell’ancoraggio in posizione e avete rilasciato dopo 3 millesimi di secondo dal rumore del clicker? quante volte non avete ottenuto un ancoraggio, solido, preciso e ripetibile ma avete rilasciato comunque, magari sotto clicker?. quante volte non avete rilasciato quando volevate voi ma al solo stimolo del clicker?. quante volte siete scesi con il braccio dell’arco senza aspettare che la freccia sia arrivata sul paglione? Ve lo dico io, il 90% delle volte, altrimenti avreste fatto un sacco di punti. Propongo un ordine di sequenza: Sono in ancoraggio …. ed arrotondando i tempi. A - mira con collimazione finale, = 1 secondo (non meno) a patto che abbia eseguito tutta l’azione nell’area del rosso B - mantenere le trazioni e le spinte = 1 secondo dopo lo scatto del clicker per stabilizzare i muscoli delle spalle e del braccio. C - scatto del clicker consentito dal movimento finale della scapola verso la spina dorsale.= 0,5 secondi C - rilasciare avendo l’accortezza fondamentale di permettere alla corda di aprire le dita alla quali avrò tolto la forza di trattenerla = 0,5 secondo D - mantenere l’arco spinto verso il bersaglio con la spalla, no tempo F - mantenere il braccio dell’arco sollevato nella posizione di mira, attendere di abbassare il braccio fino a quando non sentite la freccia battere sul paglione o e ve lo consiglio, a vedere per un brevissimo tempo la freccia che vola fuori dall’arco = 2 secondi. Posso rilavare che per andare dall’azione di ancoraggio effetuato alla freccia sul bersaglio, ci si impiegano circa 5 secondi. Vi faccio notare che la voce -B- è basilare ed intorno ad essa gira molto del successo o insuccesso del tiro, si tende molte volte a cedere alla trazione dell’arco scomponendosi. Desumo quindi che, se il mio tempo di tiro, dall’ancoraggio effettuato alla freccia sul paglione è più veloce di 5 secondi, non sono riuscito a fare tutto quello che serve per un tiro di successo e se è più lungo devo fare attenzione a non scompormi. Tutti, hanno il loro tempo di tiro complessivo e tutti hanno dei tempi ben definiti e personali tra le varie azioni della sequenza. pensateci i punti che fate sono il risultato dell’impegno che ci mettete ….. buon tiro.