i flettenti, per qualità meccaniche intrinsiche, lunghezza e perchè no, anche bellezza, sono una parte importante del nostro arco. Non voglio qui, perdermi in calcoli e dimostrazioni piene di grafici, tabelle, seni e coseni, penso che queste cose siano molto specialistiche ma poco vicine alla vostra necesità di una buona, ponderata scelta. Prima cosa, molti sono i flettenti sul mercato e possono confondere, sia un neofita che un arciere evoluto, i colori, le marche ed i flettenti che monta sul suo arco, il campione del momento, possono portare ad un acquisto non proporzionato alle nostre capacità, restando sempre valido il detto “ .. chi spende di più, meno spende”. Montare dei flettenti da cinquecento euro su un arco scuola o poco più, non ne vale la pena, perchè lo stesso riser non è adatto, perchè l’arciere che li adopera è un neofita, perchè, deve decidere cosa farà; quello che chiediamo ad un flettente, non deve essere, “ … fammi fare dieci …” perchè, non li hanno ancora inventati e dubito che lo saranno, ma chiedendo, “ … dammi un aiuto, per un buon tiro …”, siamo sulla strada giusta. La lunghezza dei flettenti, varia con l’apertura delle braccia dell’arciere, che può essere funzione dell’altezza dello stesso, della sua capacità di trazionare un certo libraggio fino al punto di ancoraggio e della lunghezza del riser (23” - 25”), perchè incide sulla velocità della freccia. Il materiale, con cui sono costruiti è importante, i flettenti in solo legno si usano per gli archi scuola, hanno vari libraggi e lunghezze, partono da 18 libre fino a circa 36, con lunghezze dai 64” ai 68”. Ricordate che sul flettente inferiore, compare scritta, la lunghezza totale dell’arco montato con un riser da 25” e il libraggio ottenibile, ad un allungo da 28”, se l’allungo è maggiore o minore le libre saliranno o scenderanno di 2, ogni pollice di allungo in più o meno. Non è affatto raro, trovare arcieri, ben “piazzati” fisicamente che usino archi con massimo 26 - 30 libre, questo ci dice che il tiro con l’arco ha bisogno di preparazione fisica, tecnica e tempo. Flettenti in materiale composito, sono già per un utilizzo evoluto dell’arco, si cerca una buona risposta, in termini di velocità e facilità di trazione, molta importanza ha la fluidità, quelli di carbonio e schiuma (foam), sono molto buoni e facilitano l’aumento di libraggio. Nell’immagine a fianco, vi riporto, una semplificazione sulle forze interne che agiscono, all’interno di un flettente, all’atto della sua apertura. Consideriamo 3 lamine sovrapposte (vignetta 1 = A - B - C) in riposo, le lamine, non solidali tra di loro, scorrerebbero una sull’altra (vignetta 2), la flessione ci sarebbe, per ogni lamina ma così non è nella realtà, le lamine sono incollate tra di loro e si muovono come una solo struttura, con all’interno della stessa innumerevoli forze e tensioni che creano fibre in tensione e fibre in compressione. All’atto del rilascio, esiste una forza perpendicolare al flettente, applicata circa ad un terzo della sua altezza, che tende a farlo spanciare verso la parte anteriore dell’arco, ecco perchè, i flettenti, sono pre-piegati verso le faccia esterna, necessitano di diminuire la tensione interna mantenendone la flessibilità e la durata meccanica. Considerate che un buon arciere, preparato, in tutti i sensi, si avvicina alle 40 - 50 libre alla trazione massima, che per essere mantenute, hanno bisogno di costante allenamento fisico e tecnico, ogni fermo di allenamento che vada oltre i 4 giorni, richiederà non poca fatica, per il recupero della forma precedente.   L’attacco del flettente all’arco, per gli archi scuola è una vite passante, per gli archi non scuola, è l’attacco Hoyt, attenzione, alcuni flettenti sono solo per un tipo di riser della Hoyt. Non comprate mai, dei flettenti perchè li usa un Campione, è una considerazione amara che devo fare, ma sempre più spesso questo è il ragionamento che si fa, il Campione è tale per molte altre cose, il buon flettente aiuta ma non è la sola cosa, il Campione, certifica con la sua presenza, la bontà della costruzione, dei flettenti e della serietà di quella Marca, niente altro. I flettenti, vanno controllati, all’atto dell’acquisto, montandoli sul riser, possono essere storti, perfettamente diritti, sarà difficile trovarli, non è colpa del negozio, ma è la loro costruzione che non è semplice, prendete i meno storti, la marca del flettente è importante e da più garanzie, anche su questo. I flettenti, vengono stortati quando non si usa un “carichino” che mantenga gli stessi sempre allineati sul riser. 
Il brace height, è una distanza in pollici, poco controllata con continuità, ed è un peccato, il bracing, definisce il momento in cui la freccia lascia la corda, dopo il rilascio, vi lascio immaginare, cosa vuol dire non controllarlo, si può modificare per : taratura dell’arco. variazione del libraggio dell’arco. allungamento della corda (soprattutto se è nuova) calore eccessivo del sole sui flettenti e corda, che non mantengono le proprie caratteristiche meccaniche. se vengono cambiati i flettenti, un diverso disegno degli stessi. Ho trovato un metodo, abbastanza semplice per la taratura del Brace height, la potete trovare nel “manuale per l’arciere agonista” (area download), non vi nascondo che per una corretta definizione di questa misura, è necessaria anche una discreta abilità tecnica di tiro, inquanto, può essere influenzata da diverse variabili come, la spinta sull’impugnatura, un rilascio strappato, una postura scorretta e … Abbiano parlato del distacco della corda che deve essere nel punto giusto, perchè: un brace height alto, rallenterà la freccia e la farà sembrare più rigida, la stessa freccia con un brace height basso, la renderà più veloce e la farà sembrare più morbida. modificando il brace heigh, se anche di poco si possono perdere o aumentare le libre dell’arco, perchè varia la lunghezza dell’arco. modificando il brace height, si accorcia o allunga la corda e quindi l’arco, varia così l’angolo della corda, estesa in allungo, il che comporta una diverso angolo di spinta sulla cocca, sono possibili variazioni del volo della freccia e della sua capacità di “rosare”. Tiller: negli archi più datati, il tiller, è stato sempre maggiore per il flettente inferiore di ⅛ di pollice (3 mm), adesso con i nuovi archi lo si può lasciare uguale, sia sul flettente inferiore che su quello superiore, viene regolato con la brugola in dotazione con l’arco, posizionata nella vite della pre-carica. Ma cosè il tiller e a cosa serve la sua regolazione ?. Come si vede dall’illustrazione, il tiller è una misura, che va presa dall’uscita del flettente dall’arco, fino alla corda, bisogna usare la “squadretta” o mantenere il metro a 90° con la corda. A cosa serve la sua regolazione ?, è importante togliere la possibilità alla freccia, una volta spinta dalla corda,in uscita dall’arco, di ruotare verso l’alto o il basso, rispetto al punto di incocco perchè provocherebbe una totale imprecisione della freccia. Per chiarire meglio il concetto, prendete una freccia ed appendetela per il suo baricentro con un nodo, ora tenendola sospesa in aria, provate a spingerla da dietro con un dito. Sono sicuro che andrà da tutte le parti, meno che diritta. Ricordate che la spinta sulla freccia è in un piccolissimo punto nella cocca, dove si appoggia la corda. Come avete visto, è facile farla sbandare, disegno dei flettenti, il brace height e il tiller sono importantissimi ma non sono le sole variabili…. Concorrono a mandare la freccia dove volete voi. la regolazione del brace height. la regolazione del tiller. posizione del punto di incocco. il giusto spine della freccia la giusta potenza dell’arco la tecnica di tiro la preparazione fisica la preparazione mentale la giornata giusta (non sempre le giornate sono perfette per il tiro) Regolatevi in tutti i sensi …. Buon tiro
«tecnica…»