Lo sgancio, ed il Loop : … troppi arcieri, considerano lo sgancio meccanico, un bel oggetto da tenere in mano, colorato o camo, di alluminio o bronzo, con testine rotanti, a pollice od ad indice, a rotazione, ad incremento o a partenza col pensiero, scherzo per il pensiero ma non troppo, poi mi spiego. L’ottimo sarebbe avere, uno scancio a pollice ed uno a rotazione, sono di ausilio l’uno all’altro per comprendere bene la Back Tension. So che è costoso, per cui vi suggerisco di comprarne uno a pollice prima e poi quando volete uno a rotazione. Ma qualsiasi tipo di sgancio, utilizzate, determinante è come lo utilizzate e quali caratteristiche meccaniche ha. Non fatevi mai sedurre dallo sgancio del campione o dell’arciere del momento che fa tanti punti, primo, perchè gli sganci dei campioni, hanno meccanismi di scatto diversi da quelli in vendita, è come dire che la monoposto di formula uno, ha il motore uguale alla rossa che vediamo girare per strada, sarà simile ma non uguale. I campioni si allenano molte ore, non credete alle parole di chi dice che non si allena mai, sono balle. La sensibilità, di chi si allena, con metodo è molto diversa e superiore di chi va al campo a “tirare quattro frecce”, così come il controllo sullo scatto del rilascio che acquisisce. Allora, come fare? , fatevi aiutare da un persona di provata capacità tecnica. provate, fatevi prestare vari tipi di sgancio. controllate che stia bene nella vostra mano, deve essere giusto per le vostre dita. che sia anatomico o “diritto”, dovete sentirvelo addosso, come un vestito su misura, per quanto possibile almeno. sentite se è confortevole, dovete utilizzarlo per migliaia di tiri e quindi per molte ore di seguito, con tutte le condizioni atmosferiche. lo scatto, deve essere preciso, come un orologio. devono essere presenti meccanismi per regolare la corsa del grilletto e la durezza dello scatto di apertura. provate anche modelli in bronzo, sono più pesanti, potrebbero essere più piacevoli, da tenere in mano. non potete valutare, uno sgancio, tirando 6 frecce, dovete usarlo tirandone almeno 50. Lo sgancio a pollice, va tenuto saldo sulla seconda falange, la presa deve essere forte e precisa, tanto non dovrà partire con la freccia, evitate di rilassare la mano, con la trazione in corso lo sgancio scivolerebbe in avanti, alterando l’allungo secondario e la geometria dello sgancio che facilmente ruoterebbe, portando il grilletto, fuori dell’ansa tra police ed indice. Vi suggerisco, di acquistare una sgancio a tre dita, per quello a pollice, ed ha due dita, per quello a rotazione. Per quanto riguarda, lo sgancio ad indice, come per gli altri tipi, che conta è il meccanismo e come mettete la mano e le dita, il tutto è fortemente influenzato dal polsino. Questo indispensabile accessorio, si lega o infila sul polso e tramite in cordino, vi lega allo sgancio, il polsino, vi dicevo è in una posizione critica, può scivolare da freccia in freccia, verso le dita, con variazione della posizione “dell’Archibugiere”(prima falange del dito indice, avvolta sul grilletto),  è facile, stringere troppo il polso, volendolo bloccare in posizione, o farvi alzare il polso con una posizione molto scomoda e non efficiente. Fatevi seguire bene da una persona di provata esperienza, ne va del divertimento e della precisione del tiro. Lo sgancio a rotazione, vi consiglio di comprarlo a due dita o a tre, se scaricherete, al momento dell’assestamento, la pressione sul dito anulare che senzaltro interferirà con lo scatto. E’ uno sgancio che necessità, di controllo fine, dato che scatta con il cambiamento dell’angolo della meccanismo che trattiene la corda. Non è facile, andare in ancoraggio o scendere senza tirare la freccia incoccata, almeno per le prime 100 volte. Vi consentirà, un rilascio con la sensazione “ad esplosione”. Le prime volte che lo utilizzate, attenzione al naso, se si apre quando state aprendo l’arco, vi colpirete con violenza. Questo non vi deve fermare dall’usarlo, come tutte le cosa si impara a gestire il mezzo. Partenza col pensiero, sgancio troppo sensibile : è una pratica deleteria, che molti arcieri subiscono, è il sintomo di un basso controllo, della procedura necessaria, tenere il meccanismo di scatto troppo sensibile, affretta i tempi di mira e la partenza della freccia, il concetto di “la freccia parte, quando lo voglio io”, diventa facilmente, “la freccia parte, come vedo il giallo”. Tutto si sbilancia e sovrappone, molte volte è abbinato al movimento repentino del braccio dell’arco. Il D-loop : … misterioso cordino è costituito da fili inestensibili, di vari materiali sintetici, può essere colorato, più o meno rigido, si trova nei negozi di arcieria, con il nome di “cordino per il loop”. Il cordino, va posizionato sulla corda del compound, sul serving centrale, il centro del cordino deve risultare sulla mezzaria della cocca (vedi, punto di incocco), così facendo, la freccia uscirà dall’arco con un volo “pulito”, anche perchè non subirà torsioni di alcun genere.  
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Il loop, può dirci molte cose importanti, dopo averlo usato per qualche volta, se la forma a parabola che prende, non è perfetta, verso l’alto o verso il basso, bisogna solo intervenire, alzando o abbassando il rest, tramite i suoi registri. La lunghezza del loop, va definita quando lo si compone sulla corda, vi consiglio, di bruciare bene i terminali del D-loop, devono risultare delle palline, di materiale sintetico ben definite. Se il D-loop, si consuma o in ogni occasione, dove non vi fidate, cambiatelo subito, essere insicuri del proprio arco e degli accessori, vi porrà nella condizione di tensione nervosa, che proprio è meglio evitare. 
«tecnica…»