Da anni, frequentando gli Arcieri, osservo in loro una sistematica ricerca della velocità più esasperata, e ricordo che una pubblicità di successo recitava "La potenza è nulla, senza il controllo", per avere il controllo, devo poter gestire la potenza, quindi devo cercare delle caratteristiche nell’arco che mi aiutino. Arco pesante o leggero ? Io direi "giustamente pesante" per avere stabilità statica e dinamica, giustamente pesante perchè lo si possa gestire senza eccessivi problemi, proporzionato all'età e biomeccanica dell'arciere. Stabilità dinamica: è poco conosciuto il fatto che l'arco, dopo che è stata rilasciata la freccia, ritardi a sentire la forza di chiusura dei flettenti. Più ha massa, e più ritarda a reagire: questo fatto può essere sfruttato per permettere alla freccia di compiere il suo percorso all'interno dell'arco, senza alterarne troppo la stabilità dinamica. Se noti, gli archi troppo leggeri hanno una stabilizzazione pesante, che in definitiva li porta ad avere il peso statico di quelli pesanti, con lo svantaggio di avere il peso distribuito nei punti sbagliati. Questa differenza, quando parliamo di dinamica, si sente e non poco. Come sai, l'arco va tenuto in modo da essere libero di reagire allo scocco della freccia: se ben bilanciato e con il suo peso ben centrato sul suo asse verticale e sull'impugnatura (pivot), l'arco tenderà a seguire con moto rettilineo la corsa della freccia e poi - a causa della gravità che agisce sui pesi - si inclinerà in avanti e in basso, con un elegante movimento. Se tutto il "gruppo arco" è sbilanciato non reagirà in modo rettilineo e scenderà prima del dovuto, alterando il volo della freccia. La conseguenza è che si aumenterà il peso sui baffi stabilizzatori, che di conseguenza sbilancerà quello sulla stabilizzazione centrale e via così fino ad avere un arco ingestibile anche in termine di risultati. L'arco più facilmente gestibile è un arco con una giusta massa, che richieda una stabilizzazione utile solo a fargli seguire la corsa rettilinea della freccia e che in piccola parte corregga i nostri piccoli errori di tecnica e la biomeccanica che madre natura ci ha dato. Poche o tante libbre?: di sicuro quelle che si possono gestire con continuità in relazione all'età e agli allenamenti metodici e ben calibrati, quantità e assiduità. Considera che le libbre, nell'arco Olimpico e Nudo, vengono trasmesse alla freccia con una modalità diversa da come sono trasmesse nell'arco Compound. Una freccia che riceve un accelerazione troppo rapida è una freccia instabile già in partenza, è una freccia che per essere usata ti costringerà a dei compromessi (per esempio: punta leggera, freccia troppo corta, freccia fuori spine) e che in pratica non "roserà" bene a tutte le distanze. Cerca sempre la stabilità della freccia e non il mirino con la scala corta, perchè quello è sinonimo che non sai valutare le distanze (per chi pratica l'Hunter & Field) o che la tua tecnica è talmente sporca che hai bisogno di una freccia che venga sparata fuori dall'arco come un proiettile. Una piccola prova per poter valutare le libbre giuste per te: siediti su un tavolo con i piedi sospesi dal suolo e traziona l'arco più volte; se riesci a fare almeno dieci trazioni senza scomporti quello è il tuo libraggio. Se cominci a muovere le spalle e a sentire fatica eccessiva, scendi di libbre: magari anche solo due in meno bastano. Affidati sempre a un Istruttore di tua fiducia, che ti conosca e che valuti con te cosa è meglio fare: non farti abbagliare dalle velocità iperboliche, perchè ti daranno solo molti grattacapi. Punta sempre alla stabilità della freccia, è un consiglio prezioso per evitarti domeniche storte, soldi spesi inutilmente e discussioni in famiglia. Buon tiro...
«tecnica…»