L’allenamento è un impegno muscolare che rende l'organismo pronto all’assimilazione degli stimoli derivati dai carichi di lavoro della preparazione fisica, così da produrre una performance sempre più elevata, definita "sindrome di adattamento". La ripetizione dello stimolo allenante determina un effetto proporzionale, maggiore/minore, all’intensità del precedente carico di lavoro muscolare proposto, il periodo di riposo fra le due esposizioni adattamento è la fase dove si creeranno i fenomeni ricercati dallo stimolo allenante. Se la prima fase di adattamento è stata sufficiente e seguita da una fase di riposo, la seconda fase trova l'organismo già preparato con un grado di adattamento superiore a quello della prima fase, detta "superconpensazione" . Una nuova esposizione agli stimoli, se ben concepita, anche se più gravosa della precedente, farà aumentare la capacità di adattamento e di resistenza del nostro corpo. Se lo stress fisico ha un’intensità troppo elevata, una durata o un intervallo di riposo troppo breve, ne risulterà l'insorgere della "sindrome da super-allenamento" che può essere fisica e/o mentale, molto pericolosa per il rendimento generale e lunga da sistemare. Una corretta organizzazione dell’allenamento, quindi, deve contemplare una distribuzione del rapporto stimolo, adattamento e riposo affinché si possa esaltare al massimo l'effetto della supercompensazione. Il carico predilige la quantità di stimolo allenante, lo scarico la qualità di questo stimolo. Uno degli aspetti fondamentali della teoria dell'allenamento riguarda la scelta più appropriata delle esercitazioni, che devono mirare allo sviluppo prevalente di quei gruppi muscolari più impegnati nella specialità alla quale si vuole fare riferimento: esercitazioni a carattere generale – si intendono quelle che hanno influenza globale sull'organismo, sviluppando così un adattamento generale, coinvolgendo vari distretti muscolari e articolari e non riproducendo alcun elemento tecnico specifico della disciplina di riferimento. Andranno effettuate durante la prima fase del periodo preparatorio, e riguarderanno essenzialmente esercitazioni di mobilità articolare e di innalzamento generale del tono muscolare a carico naturale prima, e con sovraccarico poi.    
esercitazioni a carattere speciale – sono quelle che hanno elementi parziali del gesto tecnico, della disciplina praticata e impegnano prevalentemente i gruppi muscolari maggiormente coinvolti nella stessa, che andranno opportunamente potenziati esercitazioni di gara – riproducono esattamente il gesto e l'intensità dello sforzo da produrre in gara. L’elemento più importante per la determinazione del carico di lavoro è il calcolo del massimale, cioè il numero massimo di esercizi di quel tipo, con quella specifica finalità, che il nostro fisico è in grado di sopportare, con il totale controllo della tecnica necessaria. Per prepararmi a dovere, inizierei così: prima fase: preparazione atletica, che preveda la corsa, l’uso delle macchine e delle attrezzature necessarie al rinforzo del corpo in generale, dell'apparato cardiaco e in modo specifico per i vari distretti muscolari necessari al tiro seconda fase: ricerca dei massimali, con l’assistenza di un Istruttore che identifichi le prove necessarie alla quantificazione dei tuoi livelli di preparazione sia fisica che mentale terza fase: con il tuo Istruttore dovrai focalizzare le tue necessità specifiche sulla tecnica di tiro quarta fase: redazione del piano di allenamento specifico e che comprenda tutti quegli esercizi adatti a migliorare la forza, la resistenza, la sensibilità, il controllo dello stress. Il tuo calendario gare con le mete che hai fissato per l’anno in corso, la tua disponibilità a allenarti e la frequenza degli allenamenti che sei disposto a fare. E’ un lavoro non facile: ma se lo farai incrementerai il tuo punteggio e le tue soddisfazioni. Tirare tanto per tirare serve solo a chi si vuole divertire e stare con gli amici in palestra, se tu vuoi essere l’agonista in cima alle classifiche devi organizzarti con metodo, costanza e sacrificio. Nella pratica del tiro con l’arco, a livello dilettantistico, ci si lamenta spesso di quanta fatica è necessaria e che non si riescono ad ottenere risultati esaltanti, rivedete il vostro impegno in termini di tempo rivedete il vostro impegno fisico per quanto concerne la preparazione muscolare. non abbiate paura di parlare di preparazione mentale,  perchè non è “peccato mortale”. ripensate alla tecnica arcieristica. rilassatevi e divertitevi. Buon tiro…
«… atletica»