La coordinazione occhio-mano è una funzione basilare per l’essere
umano. È una abilità che si sviluppa dalla nascita, afferrare le dita del
genitore o raggiungere e toccare gli oggetti, portarsi alla bocca il cibo,
battere le mani è una grande conquista.
Tra l’altro, l’afferrare le dita e mantenere la presa, è una delle prove che
vengono effettuate subito dopo la nascita per la valutazione neuro-motoria del piccolo. La coordinazione occhio-mano è
essenziale per lo sviluppo di competenze come la scrittura, così come per le abilità fisiche più avanzate legate allo sport.
Nella naturale evoluzione, si sviluppa anche una preferenza a essere destri o mancini. Le persone che apprendono una
buona coordinazione occhio-mano da giovani, mantengono quelle competenze nella loro vita. In ogni caso, anche da adulti è
possibile migliorare la coordinazione occhio-mano, esercitandosi in alcune attività particolari. Anche nel tiro con l’arco la
coordinazione motoria e quella occhio-mano, sono importanti. Pensate ai movimenti che dovete effettuare per la
collimazione del bersaglio (collimazione = mira allargata) e quando siete in mira (mira = concentrazione visiva), molto
spesso non ci accorgiamo ma la sensibilità che occorre per muovere il carico, “arco” e vincere la trazione all’allungo,
presuppone una grande coordinazione generica come una notevole coordinazione specifica degli arti interessati. Allenare la
coordinazione occhio-mano, può essere divertente e senza il bisogno di complicate attrezzature, vi bastano due palline
morbite (grandezza di quelle da tennis) o tessuti di diversa consistenza per aprire dei canali preferenziali con il tatto o
l’utilizzo delle vostre stesse mani. Gli esercizi sono molti e potete inventarli anche voi.
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mani nude, appoggiate su un tavolo, battere le dita della mano destra alternativamente, poi utilizzate le dita della
mano sinistra e battete in contemporanea, prima ad occhi aperti e poi ad occhi chiusi, continuare per due minuti e poi
invertire la battuta, la mano destra comincia dal pollice e la sinistra dal mignolo e qui cominciano i problemi, occhi
aperti e poi chiusi.
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mani nude, sollevate all’altezza dell’ombelico, stesso procedimento ma la battuta sempre sul pollice della mano, occhi
aperti e poi chiusi, facile?.pallina in una mano, lanciatela in aria a trenta centimetri di altezza circa, guardatela per un
minuto che sale e scende, fate la stessa cosa ad occhi chiusi.
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due palline, una nella destra ed una nella sinistra, fatele saltare come prima, guardate e poi chiudete gli occhi.
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incrociate le mani con le dita accavallate, un compagno vi indicherà il dito da muovere, dopo trenta secondi vi indicherà le due dita da muovere
contemporaneamente, ci riuscite?.
e così via … anche il tenere in mano, davanti alla televisione o mentre sentite la musica il vostro raiser, la patelleta o il rilascio meccanico, aumenta la
sensibilità e la coordinazione, in quanto i nostri sensi riconosceranno questi oggetti come “amici”, valutandone anche la consistenza e il peso, per lo sgancio
meccanico ascoltate lo scatto e la sua velocità, muovete il rilascio nelle mani, provate vari modi di impugnatura e di pressione delle dita sul corpo del rilascio.
Le capacità visive sono importanti tanto quanto lo sono capacità motorie come la velocità o la forza e sono allo stesso modo addestrabili:
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acuità visiva dinamica: è la capacità di vedere chiaramente gli oggetti mentre l’atleta e/o gli oggetti si muovono velocemente.
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concentrazione visiva è la capacità di schermare le distrazioni che entrano nel campo visivo, estranee al compito richiesto e rimanere concentrati
sulla palla o il bersaglio.
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memoria visiva: la capacità di elaborare e ricordare un movimento rapido, rivedere il volo della freccia verso il bersaglio.
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visualizzazione: è l’abilità che consente di vedere mentalmente l’esecuzione perfetta del movimento che stiamo realizzando.
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visione periferica: avere sotto controllo, percettivo, tutto quello che succede nel campo visivo.
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reazione visiva: la velocità con cui il cervello interpreta e reagisce agli stimoli.
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percezione di profondità: consente di valutare rapidamente e con precisione la distanza tra noi ed il bersaglio.
Credo che vi siate convinti che il tiro con l’arco è divertimento e resta tale per chi vuole solo stare con gli amici, ma se si comincia a contare i punti, diventa
uno sport meraviglio che richiede impegno e capacità da coltivare o formare, la via del successo è lunga ed a volte in salita.
Buon tiro
«… atletica»