… ammettiamo i Nostri errori, siamo arcieri suscettibili agli errori ma non tiriamoceli addosso. Conoscendo molto bene gli arcieri e la loro mentalità ho rilevato che molte volte una pigrizia sviluppata nel apprendere e una sfiducia che sfocia nel sospetto per le cose che non si vogliono sentire, porta il nostro mondo di sportivi con l’arco ad evolverci con molta fatica. Facciamo spesso errori per «supponenza». Molte volte ho cercato di spiegare su «precisa richiesta» verbale quali sono le cose da fare per migliorare il tiro ma l’applicazione pratica non è stata all’altezza dell’impegno che ho profuso e questo solo per sospetto che dicessi cose diverse o in contrasto con il filmato visto su internet. Come nel calcio, anche nel tiro con l’arco tutti sono «espertissimi» ed hanno soluzioni fantastiche per risolvere ogni genere di problema. Mettiamoci d’accordo con noi stessi se vogliamo incrementare i punti, le cose vanno eseguite per in maniera più che buona e con il giusto tempo di attuazione se vogliamo sparare idee davanti ad un bicchiere di vino e restare nella mediocrità, almeno non lamentiamoci a gara finita. La colpa e sempre «…dell’arco che non manda tutte le frecce nel 10» e del tempo piovoso della Nuova Guinea. Gli «ARCHERY ORRORS» sono: di preparazione fisica : rarissimo il riscaldamento pre-allenamento o pre-gara, la vergogna ci attanaglia e questa pratica utile per evitare guai muscolari o scheletrici non viene eseguita con esercizi adeguati e con tempistiche inesistenti. Usare l’elastico per trenta secondi non serve a niente, fare bella scena per due rotazioni delle braccia serve come sopra. Siamo molto più legati all’apparire insieme agli altri che al preservarci il fisico. Ovviamente la preparazione fisica per reggere l’arco e portare la gara alla fine non viene mai praticata e quasi ci si scandalizza quando qualcuno la propone. di tecnica di tiro: tutti sanno cosa fare ma nessuno come farlo bene ed il perchè va eseguito in un modo piuttosto che in altro. Qui c’è un livello altissimo di nozioni non recepite o non ascoltate e quello che è più grave vige «il non interesse a saperlo» con il risultato di livelli bassi di prestazioni soddisfacenti. Per dirla diversamente «non lo sappiamo tutti» allora va bene che è la parafrasi di «mal comune mezzo gaudio». preparazione mentale : Quando si parla di mente e dintorni, apriti cielo è una ferita aperta che trasuda di timore, per che cosa si teme non lo capisco. Forse si comprende che a certe sollecitazioni non si regge, lo scoprire il limite da fastidio ed è meglio vivere e praticare questo sport così. Se invece si pensasse che il Tiro con l’arco è anche un mezzo per migliorare la nostra vita quotidiana attraverso la conoscenza di se stessi, sono sicuro che la situazione migliorerebbe. di strategia : sapete come tirare con il vento, vi allenate? vi vestite adeguatamente per il caldo od il freddo?, vi alimentate bene in gara? che scarpe usate da ginnastica usate? … le lezioni teoriche le considerate una perdita di tempo?. Quanto tempo passate a cercare di capire come fanno i Campioni a essere tali? …ed andrei avanti per molto. Vi voglio bene ………..
«l’arco e …»